Degli edifici sacri che sorgevano nel territorio di Classe rimane, in tutta la sua imponenza, il più grande esempio di basilica paleocristiana: Sant’Apollinare in Classe.
Nel “castrum” di Classe c’erano già: la basilica Petriana voluta nel V secolo dal vescovo di Ravenna Pietro Crisologo (426-450) e probabilmente crollata a causa di un terremoto nell'VIII secolo; la basilica di San Severo, iniziata dall'arcivescovo Pietro IV (570-575) e terminata dal successore Giovanni IV (576-593), distrutta intorno al 1820; la basilica di San Probo (a 190 metri a sud-est dell'abside e altrettanto grande); la basilica nei pressi della Ca' Bianca, a circa due chilometri da qui, delle stesse dimensioni di Sant'Apollinare Nuovo.
L’edificazione, promossa dal vescovo Ursicino e finanziata dal banchiere Giuliano Argentario, fu consacrata dall’arcivescovo Massimiano il 9 maggio 549.
Il periodo in cui questa basilica fu iniziata si colloca sull'ultimo scorcio del cinquantennio gotico (493 - 540). Un momento nel quale gli Ostrogoti erano in gravi difficoltà politiche e militari. Nel 535, infatti, era sbarcato in Italia Belisario, e nel 540, perdute Ravenna e Roma, con la caduta di Napoli il loro regno praticamente scomparve.
Nel XVI secolo, quando i monaci camaldolesi abbandonarono il luogo per insediarsi nel Monastero Classense in città, la Basilica subì la spoliazione dei marmi interni.
La facciata a capanna della basilica era preceduta da un quadriportico di cui oggi resta solo il nartece un atrio che ospitava i catecumeni e i penitenti ossia coloro che non potevano entrare in chiesa.
Sul fianco sinistro della basilica sorge un campanile cilindrico alto 37,50 metri - iniziato nel X secolo e completato nell’XI - unito al corpo della chiesa da un passaggio coperto. Sul campanile si aprono diverse finestre che aumentano la superficie aperta in maniera crescente dal basso verso l’alto, alla base del campanile sono monofore, al centro bifore e in alto trifore.
Il campanile è posteriore di almeno quattro secoli la costruzione della chiesa e può essere assegnato al IX - X secolo. Può considerarsi il prototipo dei campanili cilindrici tipici della zona ravennate: Sant'Apollinare Nuovo, Santa Maria Maggiore, Sant'Agata, Santi Giovanni e Paolo.