La Pentapoli bizantina, formata da Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe e Cesarea (individuabile nel quartiere oggi attraversato dalla strada che porta il nome di via Cesarea), fu il cuore dell’Esarcato di Ravenna, circoscrizione dell’Impero Bizantino che comprese, tra il VI e l’VIII secolo, la maggior parte dei possedimenti bizantini in Italia.
Ravenna, con Classe e Cesarea, formava una città policentrica, una e trina. Anche se è ancor oggi indefinito su che basi l’unità delle tre entità abbia avuto inizio, quando essa sia terminata e che influenza abbiano avuto questi diversi momenti nello sviluppo del territorio circostante, sappiamo che nei primi anni del V secolo, quando la residenza imperiale d’Occidente fu spostata a Ravenna, la città si estese velocemente dagli originari 33 a 166 ettari, con la conseguente nascita di un’ampia conurbazione comprendente Classe e Cesarea.
Ravenna era la sede dell’imperatore, il centro politico, amministrativo e militare. Classe, con il suo porto, era il centro dei commerci. A unire le due, il sobborgo di Cesarea, che si stendeva su un dosso sabbioso tra Ravenna e il mare. “Proprio la divisione territoriale e funzionale di Ravenna costituisce una prova evidente del fatto che Ravenna, Classe, Cesarea fossero le componenti di un'unica urbs, con tre centri (politico, religioso, commerciale) divisi: i primi due entro le mura, con prolungamento a Cesarea, l'ultimo a Classe” (Casavecchia, 2001).
Nel sobborgo di Cesarea sorgeva la chiesa di San Lorenzo in Cesarea, risalente ai primi anni del V secolo e localizzabile lungo l'attuale via Cesarea. Nel VII, secolo venne costruita la chiesa di San Donato in Monterione, menzionata da Agnello nel suo Liber pontificalis ecclesie Ravennatis.