Il porto

L’attuale via di collegamento tra Ravenna e il mare è il canale Corsini che collega il porto alla costa per un tratto lungo 10,3 km.

L’ubicazione della darsena di Ravenna si deve al Cardinal legato Giulio Alberoni che nel 1732 incaricò Giuseppe Guizzetti di seguire i lavori. Nel 1738 il nuovo porto era già in funzione, sebbene ancora non fosse ancora completo. Venne chiamato canale Corsini, in onore di papa Clemente XII Corsini, ma per gli abitanti di Ravenna era - ed è - il Candiano. Tra il 1760 e il 1780 vengono costruiti due edifici, ancor oggi visibili, detti Marchesato e Fabbrica Vecchia. Sempre in quegli anni si pianifica una zona esterna adiacente la darsena dove ubicare i magazzini e la dogana.

Il canale Corsini risultò presto inadeguato al collegamento di Ravenna con il mare come idrovia portuale, per questo motivo sin dai primi anni il corso del canale è stato più volte rettificato, ampliato e approfondito per far fronte al naturale interrimento e all’aumento del traffico navale. Nei 3,5 km iniziali il canale ha oggi una larghezza minima di 50 m e una profondità di 5,50 m, più a valle la larghezza è stata portata a 100 m e la profondità a 9,50 m.

Nel 1855 viene varato il progetto della linea ferroviaria Ravenna/Castel Bolognese e la stazione ferroviaria viene posta a cerniera fra la città e il porto.

È dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni Cinquanta, che il porto diventa un importante snodo economico di rilevanza internazionale, in coincidenza con l'insediamento sulle sponde del canale Candiano di un polo di industrie petrolchimiche legate alla scoperta di estesi giacimenti di metano nelle acque antistanti la città di Ravenna.

Dagli anni Quaranta agli anni Ottanta del Novecento il porto di Ravenna è stato oggetto di un profondo rinnovamento che lo ha reso uno dei primi porti italiani per merci movimentate e che ha cambiato il volto della città, riportandola sul mare e allontanandola dalla cultura contadina.

Negli anni Settanta, esaurita la spinta industriale, il porto trova slancio grazie al traffico commerciale.