Il museo dantesco

La celebrazione del culto del sommo poeta trova una delle sue espressioni principali nel Museo Dantesco, a pochi passi dalla Tomba di Dante Alighieri. Inaugurato l'11 settembre 1921 in occasione della celebrazione del sesto centenario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, il museo fu ideato dall'architetto Ambrogio Annoni, allora Sovrintendente di Ravenna, e da Corrado Ricci - fondatore dell’Istituto di archeologia e storia dell’arte; direttore generale delle antichità e belle arti (1906-1919); senatore dal 1923.

All'interno del museo sono esposte gran parte delle donazioni recate al sepolcro durante le celebrazioni in onore di Dante, alcuni ritratti scultorei di Dante, gli elementi architettonici rimossi dalla Tomba del Morigia in occasione degli ultimi interventi di restauro, plastici ricostruttivi della zona dantesca, riproduzioni di antiche illustrazioni e progetti rimasti sulla carta (dalle proposte monumentali di Gustavo Giovannoni ai numerosi bozzetti dei pittori partecipanti al concorso indetto nel 1921 per la decorazione a fresco dell'interno della Basilica di San Francesco, la chiesa in cui furono celebrati i funerali del poeta) che documentano la storia del sepolcro dantesco e dell'area che lo circonda.

Come sede del museo vennero scelte alcune celle del complesso conventuale situato a ridosso della Tomba del poeta, appartenuto dal 1261 al 1810 ai Frati Francescani che, proprio all'interno dei chiostri, custodirono per tre secoli le ossa di Dante. La gestione del Museo fu affidata all'Opera di Dante. Oggi, attraverso diversi percorsi tematici, l'esposizione mira a valorizzare il ruolo che la città di Ravenna ebbe negli anni di esilio del poeta. Nucleo tematico del museo è l’iconografia dantesca, rappresentata mediante busti, dipinti, medaglie e icone che ritraggono Dante.