I palazzi del potere

Su piazza del Popolo si affacciano tre importanti palazzi: il palazzetto Veneziano o palazzo del Podestà; il palazzo del Comune o palazzo Merlato e il palazzo della Prefettura già palazzo del Legato Apostolico.

Il palazzetto Veneziano fu eretto sull’area che sin dal Trecento era occupata dal palazzo del Podestà e fu la sede del governo fino alla costruzione del palazzo del comune. Sul balconcino con balaustra a colonnine scolpite si può vedere lo stemma del podestà Vitale Lando. Le bifore e le aperture tonde che si vedono sulla facciata del palazzo sono state riaperte nel 1921. Il portico che corre sotto il palazzo è sostenuto da otto colonne in granito con capitelli che recano il monogramma di re Teoderico. Il palazzetto Veneziano è collegato al palazzo del Comune da un voltone cinquecentesco, detto “cavalcavia”, decorato con affreschi che raffigurano monumenti e cittadini illustri di Ravenna, realizzati da Gaetano Savini nel XIX secolo.

Il palazzo del Comune risale al tardo Tredicesimo secolo, ma fu interamente ricostruito nel 1681 e subì varie modifiche nel corso degli anni. Nel 1761 venne aggiunto un piano e nel 1857 venne decorato con la merlatura ghibellina, motivo per il quale viene chiamato anche palazzo Merlato.

Il palazzo della Prefettura, risalente anch’esso al XII secolo, sorge oggi dove nel Cinquecento era la sede del Legato apostolico, rappresentante in città dello stato pontificio. In seguito al terremoto del 1688 venne demolito e fatto ricostruire dal legato Domenico Corsi tra il 1694 e il 1696. Il palazzo, il più imponente dei tre, ha una facciata austera impreziosita da un portale barocco in marmo.