L’edificio sorge sui resti di un’antica dimora del XVII secolo, di proprietà del conte Ferdinando Rasponi, trasformata nell’800 nell’Hotel Byron.
Nel 1918 il palazzo fu acquistato dalla Federazione delle Cooperative per farne la propria sede. Nel 1922 venne incendiato dalle squadre fasciste guidate da Italo Balbo e Dino Grandi. Sulle macerie si decise allora di edificare la sede della Provincia, costruita tra il 1925 e il 1928 su progetto di Giulio Arata.
Arata disegnò anche gli infissi e gli arredi delle sale di rappresentanza.
Dell'antico palazzo rimangono la Cripta e il Giardino pensile su via Santi, inseriti all'interno di elementi architettonici appartenenti a epoche diverse.
La Cripta rappresenta il nucleo più antico del complesso architettonico. Si tratta di una piccola cappella suddivisa in tre ambienti.
Il Giardino, arricchito da una fontana e da una torre neogotica, presenta anche una parte pensile prospiciente Piazza San Francesco, dalla quale è possibile accedere al contiguo terrazzo sopra il voltone (1839), in passato usato come collegamento tra Palazzo Rasponi e le scuderie e i magazzini.