Duomo

La basilica Ursiana


“Fu costruita dal vescovo Orso alla fine del IV o agli inizi del V secolo e dedicata alla Haghìa Anàstasis, secondo la testimonianza di Agnello. Più accettabile risulta essere la seconda datazione per la cronologia del suo successore. In questo modo la costruzione della chiesa coinciderebbe con il trasferimento della capitale da Milano a Ravenna. La chiesa disponeva di cinque navate sostenute da 56 colonne, coronate da capitelli e pulvini, per la prima volta impiegati a Ravenna. Gran parte degli elementi architettonici erano di recupero da monumenti antichi. Secondo la tradizione ad esempio i capitelli, decorati con aquile e arieti sarebbero appartenuti al Capitolium, anche se una analisi più recente ne attribuisce la realizzazione al V secolo.

L’abside della chiesa, di forma poligonale all’esterno e semicircolare all’interno, si addossava alle mura repubblicane dell’oppidum. Secondo Gerola la forma esterna dell’abside fu condizionata dalla presenza del muro di cinta e da questo modello sarebbero successivamente state realizzate tutte le absidi caratteristiche dell’edilizia ecclesiastica di Ravenna. La volta dell’arco absidale era inoltre realizzata con tubuli fittili, anch’essi per la prima volta documentati nell’architettura ravennate. La chiesa era decorata da un ricco ciclo musivo, da stucchi policromi figurati e da pregiati rivestimenti marmorei. Secondo la descrizione di Buonamici nel ’700, la copertura era realizzata in capriate coperte da lastre di piombo su cui si trovavano impressi i monogrammi di Teoderico e di Giovanni VII. Dopo la conquista bizantina, sotto l’episcopato di Vittore, venne costruito un ciborio argenteo sopra l’altare e molti altri arredi sacri furono donati alla chiesa nel primo periodo esarcale. Alcuni interventi sono conosciuti anche per l’età altomedievale come nell’VIII secolo, quando il vescovo Felice (708-

716) fa restaurare un “salutatorio”, probabilmente una piccola sagrestia annessa alla basilica. Altri lavori in età altomedievale furono compiuti dagli arcivescovi Teodoro (679-693) e Giovanni VII (850-878), per il restauro della copertura con lastre plumbee di cui restano tracce archeologiche. Alla fine del X secolo viene inoltre costruita una cripta, nello spazio sottostante il catino absidale, rinvenuta in scavi del 1865. Nel 1112 venne realizzato un nuovo mosaico absidale.

La chiesa mantenne la sua fisionomia fino al XVIII secolo quando l’impianto originario subì una radicale trasformazione ad opera di F. Buonamici.”

 

 

[Fonte: E. Cirelli, Ravenna. Archeologia di una città, Sesto Fiorentino, All’Insegna del Giglio, 2008, pp. 214-215]