Piazza del Popolo

La torre civica


Le origini della Torre civica di Ravenna sembrano collocarsi già nel V secolo. A causa della mancanza di documenti non è facile ricostruire la sua storia, anche se sono state individuate due importanti fasi costruttive, una tra il V e il XII secolo e una successiva al XIII secolo.

La torre, alta circa 39 metri, si affaccia su via Ponte Marino, strada che prende il nome dal ponte che attraversava il corso d’acqua. Trovandosi in prossimità dell’antico percorso del fiume, la torre subisce un lento processo di smottamento sotterraneo che ne spiega la lieve inclinazione. Proprio per evitare crolli nel 2000 è stata asportata la sua parte sommitale.

Unica torre sopravvissuta alle demolizioni volute dallo Stato Pontificio, dai primi del Trecento diventa di proprietà comunale: lo attesta la campana fatta apporre da Guido Novello Da Polenta nel 1317, forse data della sua inaugurazione. La torre, eretta in un punto strategico della città, vicino al mercato, aveva una funzione sia di difesa sia di controllo. Per secoli fu presidiata da una guardia che aveva il compito di suonare la campana in caso di allarme, incendi o di convocazioni del consiglio comunale.

Alla base della costruzione si trovano due frammenti in pietra raffiguranti una testa, forse di donna, inserita in una nicchia e un cavaliere che le volge le spalle. Questa disposizione è all’origine del detto "cercar Mariola per Ravenna" ovvero cercare qualcosa di molto vicino, senza però riuscire a trovarlo.