San Vitale

Il complesso di San Vitale


La costruzione del complesso di San Vitale fu iniziata nel 526, quando Ravenna era sotto il dominio dei goti, da Giuliano Argentario per volere del vescovo Ecclesio e fu consacrata da Massimiano, arcivescovo di Ravenna dal 546 al 556, nel 548. San Vitale ha ospitato un potente e importante monastero fino alla soppressione napoleonica del 1797, quando passò al demanio militare e fu adibito a caserma fino al secondo dopoguerra.

La chiesa ha una pianta centrale ottagonale, e la sua struttura, di ispirazione orientale, è tra le più suggestive e complesse dell’arte paleocristiana. Al suo interno otto pilastri e archi sostengono una cupola centrale sempre a pianta ottagonale affrescata nel 1780. Le pareti sono decorate con mosaici che rappresentano la teofania, il corteo di Giustiniano e il corteo di Teodora.

Da segnalare il labirinto rappresentato sul pavimento in marmo del presbiterio. Formato da piccole frecce che partono dall’interno della decorazione e arrivano al centro della basilica, rappresenta il percorso di purificazione dal peccato.

Il monastero annesso alla basilica si articola in tre chiostri, e oggi ospita il Museo Nazionale e l’Archivio di Stato. Il chiostro più antico fu costruito alla fine del Quattrocento, il suo porticato circonda uno spazio verde al centro del quale si trova un pozzo in pietra d’Istria. I tre portali del lato sud provengono dal monastero camaldolese di Classe e per questo ne recano lo stemma. Il secondo chiostro, che è in realtà il primo che si incontra quando si visita la struttura, fu edificato a partire dal 1562. Al centro del secondo chiostro si trova una statua di papa Clemente XII Corsini, fatta scolpire nel 1737 dal cardinal legato Giulio Alberoni. Tre lati del terzo chiostro furono realizzati alla fine del Cinquecento, la costruzione venne completata nel Settecento, quando fu eretto un nuovo dormitorio.