San Vitale

I mosaici di San Vitale


“Nel catino absidale si dispiega una teofania, un’apparizione del Divino. Cristo sul Globo, con gli Arcangeli Michele e Gabriele porge la corona di gloria a San Vitale. Il Santo la riceve con mani velate, rispettosamente: il gesto di Cristo innalza San Vitale a difensore della chiesa cattolica. Intanto, il vescovo Ecclesio offre a Cristo la basilica della prossima vittoria imperiale. L’abside accoglie i celebri quadri di Giustiniano e di Teodora. Sono due pannelli complementari, simbolo dell’armonia tra storia civile ed ecclesiastica.

Il Quadro di Giustiniano raffigura la oblatio Augusti et Augustae (ossia l'offerta del calice e della patena fatta dalla coppia imperiale alla chiesa in occasione della consacrazione di S. Vitale). Giustiniano, cinto col nimbo di gloria (segno di sacralità del potere imperiale), incede con la patena d’oro, simbolo del pane eucaristico. Tra L’Imperatore e Massimiano spicca Giuliano Argentario. Nella sacralità di questa azione, la Chiesa di Ravenna è esaltata da Giustiniano. Massimiano apre la processione con la croce, il libro decorato e l’incensiere: simboli sacri, imperiali ed ecclesiastici.

Nel Quadro di Teodora l’imperatrice, col nimbo di gloria, regge il calice del vino. La suggestione musiva raggiunge il suo apice: tutte le figure perdono corporeità per risolversi in pure astrazioni simboliche. Lo sfarzo di corte, rappresentato con cubetti policromi e un uso sapiente di madreperle, esalta Teodora.

Nel presbiterio la lunetta di destra rappresenta i due sacrifici eucaristici vetero-testamentari di Abele e di Melchisedec. La lunetta sinistra raffigura il Sacrificio di Abramo: nell’apparizione dei tre angeli ad Abramo giustamente alcuni padri della Chiesa hanno visto rivelata la Santissima Trinità. Nell’arco dell’abside gli arcangeli Michele e Gabriele reggono il simbolo di centri concentrici e raggi iridati con al centro l’alfa, simbolo del logos creatore ossia il Verbo giovanneo. I ritratti dei dodici Apostoli vedono al centro il Cristo nella stupenda decorazione dell’arco trionfale, principio e compimento dei cicli musivi e del loro significato teologico.

Nel 1897 Corrado Ricci realizzò una campagna fotografica degli interni di San Vitale per documentare il cattivo stato di conservazione dei mosaici. Sotto la consulenza scientifica di Corrado Ricci prima e sotto quella di Giuseppe Gerola poi, vengono condotte tre diverse campagne di restauro (1904, 1922, 1925) volte al consolidamento della superficie musiva e all’integrazione delle lacune.”

 

[Fonte: Ravenna Mosaici, http://www.ravennamosaici.it/?page_id=33]