1764
XV sec
1897
1725
XVI sec
Degli edifici sacri che sorgevano nel territorio di Classe rimane, in tutta la sua imponenza, il più grande esempio di basilica paleocristiana: Sant’Apollinare in Classe.
Il primo intervento archeologico nell’area di Classe risale al 1974, anno in cui la Soprintendenza per i beni Archeologici dell'Emilia Romagna iniziò le indagini che portarono alla scoperta dell'area portuale.
I locali dell’Ex Zuccherificio sono stati restaurati per ospitare Classis Ravenna, Museo della Città e del Territorio di Ravenna, inaugurato a dicembre del 2018. La superficie interessata ai lavori di restauro e sistemazione si estende per 15000 metri quadri, dei quali oltre 4000 di spazio espositivo.
I Fiumi Uniti nascono dall’unione dei corsi d'acqua del Montone e del Ronco che, separati nei loro tratti sorgivo, superiore e medio, dopo aver attraversato la Via Emilia si fondono in uno solo poco a sud di Ravenna.
Chiamata in antichità Pineta di Chiassi, la pineta di Classe si estende per circa 700 ettari.
La pineta di Classe ha affascinato numerosi artisti e viaggiatori. Tra questi Giovanni Boccaccio che la cita nell’ottava novella della quinta giornata del Decamerone dedicata a Nastagio degli Onesti.
La Pentapoli bizantina, formata da Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe e Cesarea (individuabile nel quartiere oggi attraversato dalla strada che porta il nome di via Cesarea), fu il cuore dell’Esarcato di Ravenna.
L’interno della basilica è suddiviso in tre navate da ventiquattro colonne in marmo greco venato con capitelli “a foglie d’acanto mosse dal vento”, la navata centrale è rialzata rispetto a quelle laterali.